la programmazione

come fattore di sviluppo economico-territoriale e strumento di attuazione delle politiche concertate


La programmazione coordinata

La politica dei fondi Europei costituisce una grande opportunità di investimento per rilanciare lo sviluppo e la coesione del Paese.
Essa si articola per obiettivi, cui afferiscono i programmi nazionali e regionali, e mira a mobilitare tutte le risorse disponibili fra i diversi livelli di governo coinvolti nell’attuazione dei programmi.
Conseguentemente, al fine di garantire una programmazione efficace sarebbe auspicabile introdurre una serie di disposizioni per favorire l’integrazione ed il coordinamento fra le risorse finanziarie nei diversi livelli di governo coinvolti nell’attuazione dei programmi.
Ed invece, i contenuti delle varie misure sembrano voler venire incontro ad altre logiche, quelle di taluni portatori di interessi, a volte lontane dai bisogni dei cittadini o dalle esigenze del territorio.
Salta così il raccordo con il programma triennale delle opere pubbliche degli enti locali, che Regioni e Stato, per obbligo di legge, dovrebbero prendere in considerazione al fine di definire una programmazione coerente con le necessità dei cittadini.
 Documento   un primo elenco di progetti prioritari senza dubbio utili per garantire servizi efficienti, recuperare produttività nella pubblica amministrazione e promuovere lo sviluppo

 

La centralità degli enti locali

Nella centralità degli Enti locali va colto il rilancio del Paese, promuovendo la politica della pianificazione territoriale, nelle sue articolazioni spaziali e temporali e nei suoi strumenti di controllo nell’uso del territorio.
In materia di opere pubbliche l’obbligo della programmazione venne introdotto per la prima volta dalla Regione Sicilia con la legge regionale n. 21 del 21 aprile 1985.
La Regione Sicilia ha avuto il merito di averne capito, per prima, l’importanza e di avere dato organicità di impostazione sia al contesto di legge che allo schema tipo, secondo il quale gli enti avrebbero dovuto modellare il proprio programma.
Per meglio promuovere lo sviluppo legato al territorio, la Legge e lo schema di applicazione prevedevano la predisposizione di adegua cartografia per individuare il territorio di insediamento, nel rispetto della conformità urbanistica e ambientale, nonché l’articolazione del programma per settori di intervento con l’indicazione di un ordine di priorità su tre livelli (generale, di settore e si categoria), della fonte di finanziamento, del tipo di opera, dello stato di progettazione e l'individuazione del responsabile del procedimento.
Lo Stato, invece, introduce l’obbligo della programmazione dieci dopo quella regionale [L. 11 febbraio 1994, n.109] e per la sua redazione adotta uno schema-tipo, ancora dieci anni più tardi, che da molti studiosi è ritenuto "non conforme a legge".

 

I beni immobili

La pubblica amministrazione possiede un considerevole patrimonio immobiliare che con un adeguato processo di gestione potrebbe rappresentare una occasione di ottimizzazione delle risorse da utilizzare per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici.
Da sempre il tema è sotto i riflettori dell’opinione pubblica e dei media, tanto da sollecitare il Legislatore ad intervenire con Legge 6 agosto 2008, n. 133
L’art. 58 della legge fa obbligo a Regioni, Province, Comuni e ad altri enti locali, di procedere alla ricognizione del patrimonio immobiliare, redigendo apposito piano delle alienazioni e delle valorizzazioni immobiliari da allegare al bilancio di previsione.
L’obbiettivo era ancora più ambizioso di quanto potesse apparire a primo acchito in un periodo di riduzione dei costi di gestioni degli immobili, nell’ambito della tanto decantata "spending review".
Inoltre sarebbe stato possibile puntare su alcune innovazioni per la valorizzazione degli edifici e ottenere dei rendimenti da proporre al mercato degli investitori.
In tal modo la carenza di risorse avrebbe potuto trovare in quel patrimonio una valvola di sfogo attraverso la dismissione di quei beni non strumentali all'esercizio delle proprie funzioni istituzionali.
Ma come spesso accade in Italia, si fanno le leggi ma nessuno le applica.
D'altronde neppure i Governi che si sono susseguiti negli anni si sono mai preoccupati di definire una procedura di rilevamento comune per tutti gli enti chiamati a tele obbligo.
È necessario, quindi, predisporre un modello di rilevamento da distribuire a tutti gli enti locali della Sicilia per riscoprire il valore di quegli immobili che possono contribuire al raggiungimento di scopi sociali e, se dismessi, possono diventare una fonte di nuove entrate con conseguente riduzione delle spese di gestione.
Il modello per la predisposizione del piano degli immobili sarà realizzato con metodi innovativi e provvederà ad attivare strumenti di analisi, di verifica e controllo di qualità e funzionalità sul patrimonio immobiliare.

Contenuti del piano
 consente l’inserimento in banca dati degli immobili e la sua catalogazione, tenendo conto della tipologia del bene, della sua rilevanza culturale e del titolo giuridico di possesso;
 studia il contesto territoriale in cui è inserito il bene: dalla localizzazione geografica ai dati identificativi catastali ed al suo classamento;
 prende in esame le ipotesi di proposta per la valorizzazione del bene, il valore stimato dell’immobile e la sua destinazione urbanistica;
 per ogni immobile è in grado di predisporre un progetto di fattibilità, corredato da una scheda nella quale sono riportate le caratteristiche del bene, da una relazione illustrativa e dalla documentazione grafica e fotografica volta a illustrare lo stato del bene e le proposte di valorizzazione;
 consente la trasmissione telematica, con notifica certificata (superamento della pec), dei documenti e degli elaborati;
 è in grado di gestire e comunicare i dati in formato digitale a liberi professionisti ed imprese che collaborano, nonché ad aziende finanziarie e di consulting per le attività ed i processi di business;
 consente di allegare al progetto ogni altra documentazione aggiuntiva,
 Documento   sulle società di gestione degli immobili




 

Il programma triennale

Il codice dei contratti pubblici, prescrive che l'attività di realizzazione dei lavori si svolge sulla base di un programma triennale da approvare, nel rispetto dei documenti programmatori e della normativa urbanistica ed ambientale.
La legge non si limita a definire i criteri che debbono essere seguiti per raggiungere lo scopo, ma si estende fino a individuare i modelli obbligatori che impongono una rappresentazione formale delle scelte programmatiche.
In effetti tutto nasce dalla normativa della Regione Sicilia e successivamente da quella nazionale del 1994 (legge Merloni), concepita nell’immediato dopo Tangentopoli per scongiurare il finanziamento illecito ai partiti, togliendo nei fatti qualsiasi potere discrezionale alla Pubblica amministrazione.
Le carenze e, soprattutto, la mancanza di leggibilità di talune parti della norma vigente (Codice degli appalti) confliggono con il concetto di trasparenza, contravvenendo all’indirizzo delle leggi originarie, che avevano voluto mettere un argine agli eccessi di discrezionalità in un settore così delicato e a volte così fortemente condizionato da pressioni esterne riconducibili alla criminalità organizzata.
È necessario, allora, avviare un processo di riordino ed un percorso di trasparenza di tutti gli uffici preposti alla amministrazione dei lavori pubblici, dal Comune allo Stato.
 Documento   sulle criticità del Codice appalti

Il Progetto
Di seguito alcuni dei punti qualificanti del progetto
 Settori di interventi: Il programma triennale delle opere pubbliche sarà articolato in settori omogenei all'interno dei quali saranno allocate le categorie dei lavori afferenti. Complessivamente si prevede di introdurre nove settori di intervento e ben settantadue categorie di lavori.
 Il territorio: Lo studio del territorio svolge un ruolo fondamentale per una corretta e funzionale programmazione delle opere pubbliche. La valutazione di alcune caratteristiche fisiche (la sua estensione, la localizzazione altimetrica e le infrastrutture urbane e viarie) aiutano a comprendere il rapporto tra popolazione e territorio. I caratteri dell’insediamento umano, la dislocazione dei centri abitati, la densità abitativa della popolazione residente e stagionale, la mobilità ed il livello di isolamento forniscono gli indicatori necessari per dimensionare esigenze e servizi in materia di opere pubbliche.
 Analisi statistica degli investimenti: L’analisi statistica degli investimenti rappresenta lo strumento utile per monitorare nuove e vecchie esigenze, in relazione ai bisogni rilevati e all’individuazione delle fonti di finanziamento. A tale fine gli investimenti saranno classificati ed aggregati per meglio mettere in risalto i dati più significativi, tenere conto della ripartizione territoriale degli interventi e dare la possibilità all’Amministrazione di valutare i settori maggiormente carenti.
 Cittadino e internet: Il progetto prevede che, via internet, il programma e i suoi aggiornamenti annuali siano resi pubblici prima dell’approvazione, per permettere ad ogni cittadino di esprimere il proprio contributo di partecipazione con osservazioni e proposte.  In tal modo, internet finisce con il rappresentare lo strumento di relazione.
 Finace, Consulting e Imprese: L’approccio alle forme di partenariato pubblico-privato vede come co-protagonisti il mondo della imprenditoria, chiamata a realizzare l’opera, ed anche le società di consulting e le libere professioni per le attività di supporto e di consulenza alle imprese.  Infine un ruolo importante lo rivestono le banche per il reperimento delle risorse finanziarie. Per questi soggetti sarà studiata e realizzata una applicazione specifica che consentirà loro di avere a disposizione, stando comodamente seduti alla propria scrivania, le informazioni prodotte da tutti gli Enti territoriali e di procedere alla elaborazione dei dati necessari per valutare la convenienza al ricorso del project financing. Naturalmente questi operatori potranno dialogare e scambiare dati ed elaborati, per via telematica, con tutti i soggetti coinvolti nel procedimento.
 Documento   su programmazione e sviluppo