La città e la cultura del recupero

migliorare la qualità degli spazi urbani e della vita rappresenta la nuova frontiera per lo sviluppo delle cittÀ


un impegno di civiltà

Sono due grandi temi, “riordino urbanistico” e “idoneità statica degli edifici”, e richiamano l’attenzione su argomenti, che suscitano grande interesse non solo sul piano giuridico, ma anche sotto l’aspetto sociale e della qualità della vita, che gli ordinamenti statali e regionali debbono contribuire a migliorare.
La qualità urbana è una componente inscindibile dalla qualità della vita ed anche un valore non più negoziabile.
Il recupero dei centri urbani, strettamente legato alla pianificazione delle opere pubbliche ed alle attività economiche compatibili, funzionalmente finalizzato alla fruizione collettiva del territorio, diventa per i cittadini di Sicilia un impegno di civiltà.
C’è stato poco posto per la cultura del recupero e del restauro, che non si acquisisce solo se i centri storici vengono risparmiati dal piccone demolitore.
È tempo oramai di mettere in campo una grande capacità progettuale ed organizzativa in grado di garantire un recupero funzionale dei centri urbani, ma occorre anche un minimo di cultura gestionale che ne assicuri la conservazione e l’efficienza.

 

 

Il momento della progettazione e della realizzazione ha sempre coinciso con i momenti forti di un Paese; con le fasi di creatività e di costruzione del futuro.
Ma al di là degli aspetti economici, la correlazione fra questi momenti con la vita dei Cittadini ha espresso e potenziato la capacità politica di creare il consenso su traguardi collettivi, di collegare energie, di promuovere la cooperazione tra soggetti diversi, pubblici e privati, territoriali ed istituzionali, economici e culturali.
La Regione un passo avanti lo ha già fatto.
Con con la legge n. 13 del 10 luglio 2015, si è posto due interessanti obiettivi:
 favorire la tutela, la valorizzazione e la rivitalizzazione economica e sociale dei centri storici
 incentivare la rigenerazione delle aree urbane degradate nelle caratteristiche e peculiarità originarie.
Quello che oggi manca, però, è l’individuazione dei modelli di valorizzazione ed adeguate norme di attuazione per dare efficacia alla operatività della legge.

Tra memoria e futuro

Sono il cuore della civiltà italiana, ne costituiscono il nucleo originale su cui il nostro Paese ha costruito la sua identità di nazione.
Ridare vita e vivacità ai centri storici rafforza e valorizza l’identità e la memoria di un Popolo, racconta la storia che unisce il passato al presente e ci proietta nel futuro.
È la visione di un futuro che dà speranza ai giovani senza rinnegare i valori testimoni del tempo e può aprire nuovi spazi di crescita in grado di travalicare le mura delle città.
Nella visione monetizzata dei problemi della convivenza civile, a volte, è difficile apprezzare il valore monetario degli scenari fisici del tessuto urbano, delle isole pedonali, dell'apprezzamento estetico per il colore.
Eppure il futuro è legato all’uomo e non alle macchine e, quindi, all'ambiente e alla sua sostenibilità.
Riqualificare i centri storici rappresenta, oggi, la nuova frontiera per rilanciare lo sviluppo delle città, migliorare la qualità degli spazi urbani e della vita, accrescere la capacità attrattiva dei comuni e contribuire a migliorare l’offerta ricettiva.

 

Promozione dello sviluppo

Purtroppo resistono ancora taluni, convinti che la cultura si possa salvaguardare solamente imbalsamando la storia e trasformando i centri storici in aree di fuga, cioè, in luoghi in cui si va per rendere omaggio al passato e non per viverci.
La visione illuminata della cultura, invece, si pone l’obiettivo di rimodellare tale concezione e intende sviluppare un approccio nuovo che tenga conto della promozione economica del territorio, con l’attenzione rivolta all’individuazione di percorsi nelle componenti di sostenibilità e rispetto del contesto, intesi come valori: cultura, economia e qualità della vita.
Questa è una sfida che può contribuire a contrassegnare la ripresa economica delle città, nella misura in cui è capace di creare il consenso su traguardi collettivi e di collegare energie per promuovere la cooperazione tra soggetti diversi, pubblici e privati, territoriali ed istituzionali, economici e culturali.
Il Centro Storico non è solo un museo e non è solo una città di pietra ma, anche e soprettutto, una città delle relazioni e dell’uomo; in altri termini, qualcosa di vivo che dobbiamo continuare a far vivere.    

Il decoro urbano

Il piano del decoro mira alla riqualificazione degli spazi e del patrimonio edilizio urbano.
Esso è lo strumento con il quale è possibile individuare le aree ritenute strategiche per la valorizzazione economica del territorio.
Gli obiettivi da raggiungere
 La realizzare una banca dati, quale testimonianza storica dei manufatti in ferro, degli infissi e dei colori tipici di ogni zona o quartiere
 La valorizzazione degli scenari fisici del tessuto urbano;
 La conservazione e la tutela del patrimonio edilizio;
 La leggibilità e la riconoscibilità delle stratificazioni dei diversi tessuti urbani;
 L'evoluzione della conoscenza storica dei luoghi e dell'apprezzamento estetico per il colore.
Tipi di intervento
 pulitura e/o tinteggiatura delle facciate esterne e dei cortili visibili dall'esterno o di parti limitate ma unitarie;
 verniciatura di infissi e serramenti esterni, portoni, cancelli, vetrine di negozi o manufatti di arredo urbano;
 sistemazione di ambiente e di arredo delle insegne per attività economiche e commerciali;
 efficientamento energetico ed interconnessioni (smart cities);
Sinergia pubblico – privato
 L'apporto di risorse private sarà reso possibile da accordi di programma, in grado di assicurare decisioni in tempi certi e rapidi.
 Al soggetto privato sarà richiesto di contribuire finanziariamente in misura proporzionale ai benefici economici che consegue
 La misura di tale contribuzione sarà determinata attraverso valutazioni che fanno capo a parametri di tipo economico e che tengano conto della propria strategia urbanistica.
Zone a burocrazia zero
 Per l'avvio di nuove attività economiche nelle zone interessate, sarà previsto che tutte le procedure amministrative saranno "istruite" e concluse in “tempo reale”.
 Per gli interventi di ripristino del decoro urbano, se le richieste saranno coerenti con il piano del decoro, saranno previste procedure autorizzative snelle e veloci.
 Appunti   per la redazione di un progetto di recupero dei centri storici  
 

Le zone franche urbane

Per fare ritornare a vivere i centri storici, riteniamo sia necessario promuovere al loro interno attività economiche compatibili, quali gli antichi mestieri, o attività commerciali collegate allo sviluppo dell'agroalimentare biologico legato al territorio.
I Comuni saranno incentivati, pertanto, ad individuare e promuovere delle zone comunali dove gli imprenditori agricoli e gli artigiani potranno svolgere attività di commercializzazione dei prodotti locali, potendo usufruire di agevolazioni logistiche, fiscali e contributive.
Tali zone, cui saranno attribuite le caratteristiche di “zona franca urbana” ("ZFU"), si prefiggono l’obiettivo di curare il riassetto urbanistico dei Comuni, i cui abitanti spesso sono caratterizzati da disagio sociale e occupazionale, e favorirne lo sviluppo economico.
All’interno di tali aree si possono promuovere inoltre attività culturali, quali mostre di opere d'interesse storico, archeologico ed artistico, ma anche mostre fotografiche ed esposizioni di manufatti artigianali.
Al fine di garantire l’efficacia dell’iniziativa i Comuni saranno chiamati ad intervenire sul piano regolatore per adeguarlo al raggiungimento dei seguenti obiettivi:
aspetto urbanistico e commerciale
adeguare le previsioni urbanistiche individuando aree idonee ed attribuendo ad esse la relativa destinazione d’uso. Prendere in considerazione il potenziale utilizzo degli immobili ricadenti all’interno delle “ZFU”, in particolare i locali di piano terra, dove allocare le iniziative produttivo-commerciali, suscettibili delle agevolazioni fiscali previste per legge;
aspetto normativo – edilizio
adottare regolamenti di semplificazione amministrativa per lo snellimento delle autorizzazioni;
assetto urbano – infrastrutturale
prevedere l’adeguamento delle dotazioni infrastrutturali e dei sistemi di mobilità urbana (aree di sosta, parcheggi, percorsi - sistemi e modi di accesso, servizi socio-collettivi), avendo cura di non distruggere le caratteristiche del tessuto urbano, con particolare attenzione alle esigenze di tutela.
regime impositivo
Avviare le procedure presso il Ministro dello sviluppo economico per l’istituzione dell’aree "ZFU". Deliberare un regime agevolato con sgravi fiscali delle imposte comunali in attesa della concessione delle agevolazioni statali.
 Documento   sulle zone franche urbane